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Sindacato Nazionale Autonomo C.R.I.

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COMUNICATO N. 51

Roma, 19 dicembre 2006        

         A TUTTI I LAVORATORI

Precariato:

La previsione  esplicitata in precedenti comunicati, quanto si denunciava che in una riunione presso il Ministero della Salute vi era stato un tentativo per spaccare il fronte del precariato, ha avuto conferma nell’ambito della approvanda legge finanziaria, che entro venerdì p.v dovrebbe concludere il suo iter definitivo, con la mancata accettazione, da parte del Senato, dell’inserimento del comma 215 bis, che avrebbe tutelato l’intero precariato CRI, ai fini della futura sistemazione in ruolo.

La giornata di giovedì 15 u.s., è stata trascorsa, dopo aver appreso che l’emendamento era stato depennato, a chiedere spiegazioni circa la mancata approvazione del comma citato, sia ad alcuni senatori che a personalità con incarichi di governo. La norma depennata dalla finanziaria era, infatti, propedeutica ad una successiva legge di riforma nel senso del conferimento in via esclusiva delle attività istituzionali.

E’ stato comunicato che la soluzione del precariato CRI trova la sua giusta collocazione nell’ambito di quanto la finanziaria prevede per il precariato in genere: ossia che vengono salvaguardate quelle posizioni codificate che provengono da forme concorsuali, con anzianità triennale. Il precariato CRI presenta forme difformi di reclutamento; vi sono i militari che sono stati assunti per chiamata diretta, vi sono gli assunti ai sensi dell. art. 16 delle ex CCNL e vi sono coloro i quali hanno subito una selezione e sono risultati vincitori o idonei.

E’ ovvio che, se venerdì verrà approvata definitamene la legge finanziaria, ogni azione, finalizzata a cambiarla è inutile in quanto la stessa  deve essere approvata e pubblicata entro il 31.12 p.v..

Ne deriva che allo stato attuale possono essere prorogati solo coloro che hanno titolo a partecipare ai processi di stabilizzazione previsti per i precari della pubblica amministrazione.

I requisiti che debbono essere posseduti sono i seguenti:”…Contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che sia stato in servizio per almeno tre anni anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge, che ne faccia istanza, purchè sia stato assunto mediante procedure selettive di natura concorsuale o previste a norma di legge…”.

I rimanenti precari che non hanno i requisiti previsti dell’approvanda legge finanziaria, se non viene inserito l’emendamento cassato dalla legge finanziaria, in un altro decreto, potranno continuare a lavorare per la CRI attraverso rinnovi dei contratti scaduti con modalità differenti a seconda del contratto stesso.

Da contatti continui avuti con l’amministrazione vi è l’intenzione di non mandare a casa nessuno ed all’uopo, al più presto, sarà diramata una circolare che darà disposizione in merito.

Per quanto è successo in Parlamento, è ferma convinzione dello SNACRI che il problema reale per i nostri politici non sono i precari di Croce Rossa ma la Croce Rossa stessa, alla quale a questo punto, appare alquanto improbabile vengano conferiti servizi delegati che oltre a chiarire il ruolo pubblico dell’Ente garantirebbero i finanziamenti e gli organici.

La scrivente O.S. è impegnata a far riconfermare tutto  il personale precario, a qualsiasi titolo, presso le strutture dell’Ente ove prestano la propria attività lavorativa.

In ogni caso non è più pensabile che, da anni, presso l’Ente CRI, ad ogni finanziaria si presentano sempre gli stessi problemi.

 La logica degli eventi:

Le vicende che da circa un anno a questa parte hanno riguardato l’Ente CRI, hanno dimostrato sia alla nazione che ai responsabili politici, che nell’Ente perdura una gestione approssimativa  che necessita  essere riportata nell’ambito della normalità.

Non si riesce a capire se questa normalità il Governo la intende come una prossima privatizzazione oppure come una  parvenza di Ente Pubblico ridotto ai minimi termini: entro Giugno si vedrà che cosa succederà.

Nel frattempo nella CRI, grazie alle elezioni espletate da circa un anno, regnano una moltitudine di signorotti che, incuranti delle leggi, delle norme e dei regolamenti, operano senza controlli, al fine di correggere tutte quelle azioni che non sono rispettosi della normativa contrattuale e delle leggi.

Il Comitato Centrale è una istituzione vuota e non riesce a svolgere le funzioni di coordinamento, per poter correggere le disfunzioni .

Dopo la relazione dell’ispettore Guida, la CRI ha dimostrato ancora una volta di non avere senso logico e di non essere capace di riaffermare il  ruolo di governance in campo nazionale.

I Revisori dei Conti della passata gestione Commissariale , pur avendo effettuato qualche rilievo, risulta che mai hanno denunciato alla Procura della Corte dei Conti le disfunzioni segnalate dall’ispettore Guida, altrimenti la Corte sarebbe intervenuta.

Gli attuali Revisori dei Conti, invece di esercitare le mansioni proprie per cui sono stati designati presso la CRI, esercitano la funzione di ispettori mettendo a repentaglio bilanci già approvati e penalizzando i lavoratori dipendenti : non risulta che essi hanno provveduto a denunciare i colleghi che li hanno preceduti per omissione di atti di ufficio o altri reati.

Il Ragioniere Generale dello Stato, ha nominato un ispettore, che ha proceduto ad effettuare una relazione ispettiva, che, oltretutto pare che sia contestata anche dagli attuali revisori dei conti.

Il Consiglio Direttivo chiede che ogni dirigente o Comitato Regionale, per  competenza, giustifichi i rilievi riscontrati dall’ispettore.

Come si nota è un circolo vizioso dove ogni cosa viene scaricata agli altri;

Ad avviso della scrivente organizzazione, se come si dice, l’Ente ha inviato la relazione Guida alla Procura della Repubblica ed alla Procura della Corte dei Conti, necessita sollecitare dette Procure affinché verifichino, con urgenza, se quanto riscontrato dall’Ispettore corrisponde al vero e nel caso sia la Procura Penale che Contabile, riscontri reati, provveda ad effettuare comunicazioni giudiziarie al fine di poter avere da parte dei Giudici serene sentenze.

La confusione che regna è tanta e ciò è la dimostrazione chiara che l’Ente non può essere gestito con le attuali norme.

Se si deve continuare ad operare nell’ambito del comparto degli Enti Pubblici non Economici, necessita che la CRI venga disciplinata da una legge quadro che stabilisca quali sono i suoi compiti nell’ambito del Paese, con quali risorse economiche debba funzionare e soprattutto se vi debba essere una netta differenziazione fra Ente pubblico e Volontariato.

Non è pensabile che l’Ente persista nel suo immobilismo e che i problemi che si evidenziano sono identici a quelli che la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ha evidenziato 10 anni fa con l’indagine conoscitiva sulla CRI.

Lo SNACRI, come è noto, ha impugnato lo Statuto al Tar, e la relativa udienza di merito pubblica si terrà il 31\01\07. Se lo Statuto verrà annullato, il DPCM  criticato da tutti  (politici, Ente, volontariato, sindacati, Revisori dei Conti, Ispettore, etc.) il merito di tutto sarà di coloro i quali, in tempo utile, hanno capito quali orrori arrecava all’Ente.

Comunque un nuovo Statuto non serve alla CRI ed è con forza che tanta gente per bene, che vuole una CRI migliore e  soprattutto che non scimmiotti i difetti elettorali del Paese,  pretenda una legge quadro che dia dignità e serenità ai lavoratori, ai volontari, a tutti quelli che vi operano in modo disinteressato, affinché l’Istituzione Sanitaria più antica Italiana che è stata sempre di supporto dei poteri pubblici, possa apportare un contributo efficace alle problematiche sanitarie di emergenza del Paese ed ai suoi cittadini.

 I fatti:

 In un contesto così dissestato, dove i lavoratori non riescono ad affermare i diritti che la stessa CRI gli riconosce, lo SNACRI ha deciso di procedere per i propri assistiti a promuovere vertenze legali che consentono di risolvere i problemi accumulati, in considerazione che si ha a che fare con una controparte che ha paura della propria ombra.

Come è noto, nel secondo step, l’Ente non ha proceduto al riconoscimento dell’equipollenza dei titoli in materia sanitaria e gli esclusi al concorso hanno provveduto a chiedere il risarcimento del danno  prodotto .

Vi è già una sentenza  esecutiva  che condanna la CRI ad erogare ad un dipendente la somma di oltre € 30.000 più le spese legali sostenute e la rivalutazione  legale delle somme.

Per quanto concerne  il 2° step che l’amministrazione ha effettuato, dichiarando anche vincitori e la decorrenza economica, il Tribunale, in varie città Italiane ha già riconosciuto a circa 50 dipendenti la fondatezza delle richieste, emettendo decreto ingiuntivo, in alcuni casi immediatamente esecutivo,  dopo che sono state stabilite le somme certe da pagare : per questa incombenza l’Organizzazione ha messo a disposizione degli iscritti il Patrocinio legale gratuitamente.

Sarebbe grave, anzi gravissimo, che questa amministrazione si opponesse alle giuste rivendicazioni dei dipendenti che pur di veder affermare i propri diritti, per altro riconosciuti dalla stessa amministrazione, sono stati costretti ad adire le vie legali.

Ci si augura che l’attuale amministrazione CRI si distingua dalla precedente e dimostri sensibilità verso i dipendenti non creando, oltre tutto, disparità tra chi ha ottenuto un provvedimento immediatamente esecutivo da altri che invece devo attendere i termini di legge per la esecuzione.

Anche per quanto riguarda l’acconto incentivante di Novembre che la CRI non ha erogato, è stato proposto da parte del legale dell’Organizzazione, azione giudiziaria ed il Tribunale ha già concesso i decreti ingiuntivi a riscuotere le somme che non sono state erogate.

Come già preannunciato, il TAR del Lazio-Sezione Terza, ha fissato l’udienza pubblica di merito, per quanto concerne lo Statuto CRI a suo tempo impugnato.

Ancora una volta, alla luce di quanto sta succedendo nell’Ente, dove Deputati, Senatori, Responsabili dell’attuale compagine governativa, hanno tutti imputato le attuali disfunzioni della CRI alla normativa statutaria, se non vi era lo Snacri a fare ricorso, sicuramente avremmo dovuto tenerci le disfunzioni non si sa per quanto tempo, considerato che anche Revisori dei Conti della Toscana e l’ispettore Guida, hanno imputate molte disfunzioni, alle anomalie statutarie che sono in contraddizione con la norma di legge.

La scrivente Organizzazione, a riprova della confusione che regna nell’Ente è solidale con i dipendenti del Comitato Provinciale di Brindisi e con il Consiglio Direttivo, per le mini telecamere scoperte nella sede che provvedevano ad effettuare la registrazione sui movimenti che avvenivano nel Comitato.

La Digos ha provveduto a sequestrare le quattro telecamere nascoste e a sequestrare i video registrati .

Come al solito la Sicilia è nell’occhio del ciclone: l’ex Commissario Straordinario della CRI ambasciatore Staffan De Mistura, Presidente della Commissione ispettiva del Ministero degli Interni per i CPT, ha bocciato la gestione  del CPT di Ragusa, gestito dalla CRI, in quanto sono stati  esplicitati giudizi negativi sia sull’assistenza sanitaria che nei servizi igienici, inoltre i profughi erano allocati 12 in ogni stanza ( da “La Sicilia” del 11\06 ).

Dopo tutto ciò che l’ispettore Guida ha scritto sulla SISE Siciliana è stupefacente che ancora in Sicilia la SISE continua a spadroneggiare e che sia la CRI regionale che gli amministratori della SISE continuano a comportarsi come se nel frattempo nulla fosse successo.

A Catania addirittura la SISE sta tentando di sfrattare i lavoratori del comitato, per inserire nel loro posto gli operatori SISE.

Non si riesce a capire quali sono le motivazioni per cui ancora non si è provveduto a commissariare sia il Comitato Regionale Siciliano che la società amministrata: una buona amministrazione avrebbe dovuto considerare fattibile tale adempimento al fine di poter valutare serenamente e senza l’influenza degli inquisiti ciò che realmente sta succedendo sia nel Comitato Regionale che nella SISE.

In altri tempi più democratici e responsabili, gli amministratori si sarebbero dimessi senza rischiare di essere commissariati.

 Notizia:

 L’attesa riunione con il Ministero della Sanità che si aspettava da tanto tempo e stata fissata per il giorno 21\12\06 alle 11:30.

Buone feste:

L’organizzazione sindacale ricorda che durante il periodo natalizio, la sede, come di consueto resterà chiusa al pubblico in quanto si dovranno effettuare le operazioni di fine anno ( bilanci, catalogazione delle pratiche, inventario, etc…).

La sede quindi resterà operativa nei giorni feriali per dette incombenze e, nei casi urgenti, si possono inviare fax o e-mail la segreteria prontamente recepirà e si metterà in contatto con i richiedenti.

Con l’auspicio che l’imminente futuro garantisca stabilità e serenità a tutti gli operatori dell’ente, personalmente dal nome dell’organizzazione che rappresento sono lieto di augurare a voi e a le vostre famiglie i migliori auguri per le prossime festività.               

IL SEGRETARIO GENERALE

(Dott. Luigi Biscardi)